Trapani, “Non vogliamo più anziani”: chi ha almeno 70 anni deve cambiare città ORA | Non avete tempo
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Trapani, “Non vogliamo più anziani”: chi ha almeno 70 anni deve cambiare città ORA | Non avete tempo

Trapani e la sfida della qualità della vita per gli anziani: il quadro nazionale e il peso del Nord Est

Il recente rapporto sulla “Qualità della vita per fasce d’età”, pubblicato da Il Sole 24 Ore e presentato al Festival dell’Economia 2025 di Trento, ha confermato un divario ormai strutturale tra Nord e Sud Italia. Le province del Nord Est dominano le classifiche legate al benessere di anziani, giovani e bambini, mentre il Mezzogiorno occupa prevalentemente le posizioni più basse. Bolzano, Treviso e Trento sono i luoghi dove gli over 65 vivono meglio, grazie a servizi diffusi, sanità efficiente e spesa sociale più alta. All’opposto, Trapani si colloca in fondo alla graduatoria, diventando emblema delle difficoltà che il Sud incontra nel garantire una buona qualità della vita alla popolazione più anziana.

Secondo il rapporto, Trapani è la provincia meno performante d’Italia per quanto riguarda il benessere degli anziani. Questa posizione non è casuale, ma riflette problemi strutturali legati a sanità, trasporti, servizi sociali e opportunità culturali. La provincia siciliana soffre di una carenza di infrastrutture adeguate e di una spesa pubblica frammentata, che non riesce a rispondere ai bisogni crescenti di una popolazione che invecchia. La fragilità dei servizi rende ancora più complesso l’invecchiamento attivo e penalizza fortemente chi si trova a vivere la terza età in questo territorio.

Uno degli indicatori centrali presi in esame dallo studio riguarda l’uso dei farmaci e l’accesso ai servizi sanitari. Se a Bolzano si registra un consumo contenuto di farmaci per malattie croniche, segnale di prevenzione e cura più efficaci, a Trapani i dati sono opposti. L’assenza di una rete sanitaria capillare e le difficoltà nei collegamenti con i centri di riferimento fanno emergere criticità rilevanti. Gli anziani spesso devono affrontare viaggi lunghi per visite specialistiche, con un impatto negativo sulla loro salute e sulla qualità della vita quotidiana.

Oltre agli aspetti sanitari, il report ha evidenziato anche la dimensione relazionale. Le reti familiari sono fondamentali per il benessere degli over 65, ma a Trapani l’indebolimento dei legami sociali e la mancanza di servizi di supporto aumentano i rischi di isolamento. L’assenza di centri di aggregazione, biblioteche o spazi culturali accessibili penalizza la possibilità per gli anziani di restare attivi e integrati nella comunità. La solitudine diventa così un fattore aggravante, con effetti non solo psicologici ma anche fisici.

La fragilità economica

Un altro nodo cruciale riguarda la condizione economica. Molti pensionati trapanesi dispongono di redditi bassi, spesso insufficienti a sostenere spese mediche private o attività che favoriscano l’invecchiamento attivo. Se in altre province italiane l’investimento pubblico e privato in servizi dedicati agli anziani è significativo, a Trapani le risorse disponibili sono scarse. Questa fragilità economica contribuisce ad ampliare le disuguaglianze rispetto al resto del Paese e rende ancora più evidente il divario Nord-Sud.

Il contrasto con le province leader della classifica è netto. A Bolzano, ad esempio, la spesa sociale per gli anziani è tra le più elevate in Italia e la rete di biblioteche e servizi culturali è molto diffusa. A Treviso e Trento l’attenzione all’invecchiamento attivo si traduce in strutture sportive, programmi di volontariato e servizi domiciliari avanzati. Trapani, invece, non riesce a offrire alternative simili, rimanendo indietro rispetto a modelli virtuosi che potrebbero fungere da ispirazione.

Coppia di anziani -fonte pexels – Sicilianews24.it

Il rischio di un futuro più fragile

La posizione di Trapani non riguarda solo il presente, ma proietta ombre sul futuro. Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, la carenza di politiche mirate potrebbe aggravare ulteriormente la condizione degli over 65. Senza interventi strutturali, la provincia rischia di non riuscire a reggere l’impatto della transizione demografica, lasciando un numero crescente di anziani senza strumenti per vivere con dignità e autonomia.

Il quadro tracciato dal rapporto del Sole 24 Ore deve essere interpretato come un campanello d’allarme. Per invertire la tendenza, Trapani ha bisogno di investimenti mirati in sanità, trasporti e servizi sociali. È necessario creare spazi di aggregazione, rafforzare le reti di sostegno familiare e comunitario e sviluppare progetti di invecchiamento attivo. Solo così la provincia potrà trasformare una criticità in opportunità, restituendo agli anziani non solo servizi adeguati, ma anche la possibilità di sentirsi parte attiva della società.

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