
Reddito di cittadinanza, “Reclusione per 3 anni per chi lo ha percepito”: lo dice l’articolo 316-ter | Non esistono esenzioni
Rischi una reclusione pari a 3 anni (Foto: Pexels) – Sicilianews24.it
Proprio così, se hai percepito il reddito di cittadinanza, rischi un periodo di reclusione pari a 3 anni. Non resta che capire perché
Chi ha percepito il Reddito di cittadinanza rischia la reclusione fino a 3 anni.
A stabilirlo è nientemeno che l’articolo 316-ter.
A quanto pare, non sono previste esenzioni o deroghe di alcun tipo.
Continua a leggere per scoprire meglio dove trova applicazione questa norma.
Hai percepito il Reddito di cittadinanza? Vai in carcere
Il Reddito di cittadinanza continua a far discutere, ma su un punto la normativa è molto chiara: chi lo ha percepito rischia la reclusione per 3 anni. Non si tratta di un’interpretazione soggettiva o di un’ipotesi generica, ma di quanto stabilito dall’articolo 316-ter. La disposizione prevede infatti conseguenze precise e dirette per chi ha usufruito del beneficio. Un elemento sottolineato con forza è che non esistono esenzioni: la legge non prevede sconti ma applica la stessa misura a tutti coloro che rientrano nei casi contemplati.
La previsione della reclusione viene quindi descritta come un provvedimento concreto e non aggirabile, capace di colpire chiunque abbia percepito il Reddito in modo non conforme. Si tratta di un punto che ha sollevato grande attenzione, proprio perché riguarda da vicino migliaia di persone. Passa dunque al prossimo paragrafo per scoprire come questo articolo si applica e in che senso determina la reclusione.
Non esistono esenzioni (Foto: Pexels) -Sicilianews24.it
Ecco cosa sapere davvero sulla norma: tutti i dettagli
Chiarendo meglio quanto previsto dall’articolo 316-ter, non è che finisca in carcere chi ha percepito il Reddito di cittadinanza in sé per sé, ma chi lo ha ottenuto dichiarando il falso. Il caso tipico è quello della dichiarazione ISEE alterata: ad esempio, indicare un valore di 8.000 euro quando in realtà, con il patrimonio effettivo, l’ISEE è pari a 25.000 euro e quindi non si aveva diritto al beneficio. Se in questo modo si incassa il Reddito per un anno, per un importo complessivo di 6.000 euro, la conseguenza è chiara: scatta il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, con la possibilità di una reclusione fino a 3 anni.
La legge distingue anche in base alle somme: sotto i 4.000 euro non è previsto il carcere, ma una multa che va da 5.164 a 25.822 euro. Sopra questa soglia, invece, il rischio diventa penale a tutti gli effetti. È in questo senso che si parla dunque di carcere legato al Reddito di cittadinanza.
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