Roberta Metsola a Messina: “L’Europa unita contro la criminalità organizzata”
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Roberta Metsola a Messina: “L’Europa unita contro la criminalità organizzata”

Roberta Metsola

La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha ricordato oggi, a margine del convegno “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa” all’Università degli Studi di Messina, quanto l’esperienza italiana abbia segnato l’azione europea nella lotta alla criminalità organizzata. “Quello che ha vissuto questo Paese ci ha insegnato molto. E su questo noi facciamo delle leggi per tutta l’Europa”, ha dichiarato Metsola, sottolineando l’importanza di trarre insegnamenti concreti dalle vittime e dai protagonisti della lotta alla mafia.

La presidente ha voluto ribadire il valore delle storie e delle vite perse, ma anche dell’impegno quotidiano contro il crimine. “Voglio prendere con me delle storie, delle vite che si sono perse, ma anche della lotta contro il male, perché in Europa non c’è posto per accettare la criminalità transnazionale e faremo di tutto per abbatterla”, ha aggiunto, richiamando la necessità di non dimenticare il sacrificio di chi ha combattuto in prima linea.

Metsola ha poi evidenziato come la lotta alle reti criminali debba essere condotta a livello europeo, attraverso una cooperazione transfrontaliera sempre più stretta. “Quando l’intera Europa è minacciata, l’intera Europa deve unire le forze per difendersi”, ha spiegato. Il ruolo della Procura europea è, in questo senso, centrale: garantire che i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza non finiscano nelle mani della criminalità organizzata ma siano destinati a innovazione, crescita e futuro dei cittadini.

La presidente ha sottolineato l’importanza della normativa europea sul recupero e la confisca dei beni, modello ispirato all’esperienza italiana, come strumento essenziale per restituire alla collettività ciò che le mafie sottraggono. “È con questo stesso spirito che il Parlamento europeo ha sostenuto con convinzione la direttiva sul recupero e la confisca dei beni, una normativa storica ispirata al modello italiano”, ha rimarcato Metsola.

Durante il suo intervento, la presidente ha voluto ricordare i magistrati, gli agenti delle forze dell’ordine, i giornalisti e gli attivisti che hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata. Tra loro, figure simbolo come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Cesare Terranova, ma anche gli agenti delle scorte che hanno perso la vita difendendo questi eroi.

Metsola ha definito la lotta alla criminalità organizzata una priorità assoluta per l’Europa, sottolineando la necessità di difendere con fermezza la dignità e il sacrificio di chi ha dedicato la propria vita alla giustizia e allo Stato di diritto. La cooperazione tra gli Stati membri, ha spiegato, è l’unica strada per garantire sicurezza e legalità a livello continentale.

L’intervento della presidente ha messo in luce come l’esperienza italiana, segnata da lotte dure e da grandi sacrifici, possa rappresentare un modello per l’azione europea. La valorizzazione delle best practices e la protezione dei fondi pubblici contro l’infiltrazione criminale sono strumenti chiave per contrastare fenomeni transnazionali che minacciano stabilità e crescita.

In chiusura, Metsola ha ribadito il messaggio di speranza e resilienza: la memoria di chi ha combattuto la criminalità organizzata deve guidare le scelte legislative e operative del Parlamento europeo, assicurando che l’Europa rimanga unita e determinata nel difendere i cittadini e lo Stato di diritto.

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