Ponte sullo Stretto, Ciucci: “Sorpresi dalla decisione della Corte dei Conti, ma andiamo avanti”
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Ponte sullo Stretto, Ciucci: “Sorpresi dalla decisione della Corte dei Conti, ma andiamo avanti”

Pietro Ciucci

“Sono sorpreso, non ci aspettavamo questo tipo di decisione perché ritenevamo di aver dato alla Corte dei Conti tutte le risposte alle domande. Evidentemente hanno ritenuto che non fossero sufficienti”. Lo ha dichiarato Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, intervenendo oggi a “Italia No Limits”, programma condotto da Roberto Poletti su Giornale Radio FM.

Ciucci ha spiegato che ora “servono 30 giorni per conoscere le motivazioni della Corte, per dare risposte ulteriori e chiedere la nuova registrazione potremmo aggiungerne altri 30”. Secondo quanto riferito, i lavori — che il governo contava di avviare entro la fine dell’anno — potrebbero quindi subire un leggero slittamento: “Noi pensavamo di avviare i lavori entro fine anno, come ha detto anche il ministro Salvini, magari partiremo a febbraio. Il governo ha confermato l’intenzione di procedere nella realizzazione di questa opera straordinaria e quindi andiamo avanti rispettando l’attività della Corte”.

Sul fronte delle critiche politiche, Ciucci ha replicato alle dichiarazioni del co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, che aveva definito il progetto “vecchio di 28 anni”: “Bonelli ha detto che il progetto è di 28 anni fa ed è come se il governo avesse ricopiato un documento senza aggiornarlo? L’onorevole Bonelli ripete fino all’esaurimento le stesse considerazioni perché fa riferimento a un esame da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici del 1997, ma in realtà il nostro progetto è stato approvato nel 2011 ed è stato aggiornato nel 2024. L’affermazione di Bonelli è quindi assolutamente priva di fondamento”.

Ciucci ha poi ribadito la volontà della società di proseguire nel rispetto delle procedure: “Aspettiamo di conoscere le motivazioni, in modo da poter rispondere a queste ulteriori considerazioni nella convinzione di avere tutte le risposte, di aver rispettato tutte le norme italiane ed europee. Se c’è qualcosa da fare ancora la faremo, per mettere in grado il nostro Consiglio dei ministri di chiedere nuovamente la registrazione e di ottenerla in maniera piena, lineare e semplice. Perché la delibera CIPES è per noi come le fondamenta dal punto di vista procedurale della nostra grande opera”.

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